Regia di Federico Bondi
Un film del 2019 di genere drammatico.
Federico Bondi un giorno ha vito in strada un un oadre anziano insieme a sua figlia affetta dalla Sindrome di Down e ha iniziato e chiedersi come potesse essere la loro vita. Da lì è nata una sceneggiatura che però sarebbe rimasta chiusa nel file di un computer se il regista non avesse incontrato quella letterale forza della Natura che risponde al nome di Carolina Raspanti che ha messo se stessa in Dafne e ha, al contempo, trasferito Dafne in sé. Perché Carolina, come ha dichiarato il regista, non ha letto un rigo della sceneggiatura che è stata rispettata ma anche adattata di volta in volta grazie alla piena consapevolezza da parte dell’attrice della propria condizione.
Carolina/Dafne non andava ‘guidata’ ma accompagnata nel film perché solo così avrebbe potuto venire progressivamente in luce (e manifestarsi in tutta la sua pienezza nell’on the road finale) la complessità e al contempo la linearità di un’esistenza alla cui base sta una sincerità profonda che accomuna tutti i Down. Che sanno essere anche crudeli e ruvidi (come Dafne lo è col babbo) perché capaci di cogliere i punti deboli altrui e di portarli allo scoperto non per cattiveria ma per la costante ricerca di un rapporto che sia privo di finzioni.
Dafne è una ragazza di trentacinque anni con sindrome di Down che vive con i suoi genitori Luigi e Maria. Ama il suo lavoro e va d’accordo con i suoi colleghi. L’improvvisa scomparsa di sua madre getterà la famiglia nel baratro. Dafne dovrà affrontare sia il lutto che la depressione di suo padre , con il quale dovrà costruire un nuovo rapporto e che permette ad entrambi di reagire e di guardare avanti ….